

Edizoine originale del 1925 del libro Saggi sull Idealismo magico di Julius Evola.
Il libro si presenta fior di stampa, condizioni pari al nuovo.
da wikipedia:
L'idealismo magico estende il significato filosofico dell'idealismo all'ambito letterario, artistico ed esoterico. Il termine fu coniato dal poeta tedesco Novalis per descrivere la propria concezione romantica del mondo, attinta dall'idealismo trascendentale di Kant e Fichte. Fu ripreso tra gli altri dal filosofo italiano Julius Evola per accentuare il senso idealistico della potenza creatrice dell'Io come «individuo assoluto».
Mentre Novalis aveva concepito il suo idealismo magico ispirandosi al Cristianesimo, quello del filosofo ed esoterista italiano Julius Evola (1898–1974) se ne discosta per farne un idealismo assoluto privo di qualsiasi presupposto oggettivistico, seppur riprendendo ad esempio la nozione di volontà come «energia magica».
Confrontandosi sia con le figure di Stirner, Michelstaedter, Braun, Hamelin e Keyserling,sia attingendo alle correnti occultistiche italiane del Novecento,[9] dalla teosofia all'antroposofia all'orientalismo, ma vagliandole sempre più criticamente alla luce della Tradizione ritenuta unica depositaria della sapienza perenne, Evola intende offrire un idealismo diverso e più completo a quello richiesto dai suoi tempi, proponendosi come alternativa iniziatica al neoidealismo di Croce e Gentile, col quale intende comunque misurarsi e «fare i conti», soprattutto con quello attualistico.
L'atto puro dell'Io in cui l'attualismo gentiliano risolve tutta la realtà, è infatti per Evola un principio soltanto teorico o gnoseologico se privo di attuazione pratica, perché non serve affermare che il non-io è un mero prodotto dell'Io se si continua a subirne passivamente il determinismo negli eventi della vita. Occorre dunque tramutare la teoria filosofica in prassi realizzativa, e questo può avvenire solo nella pratica magica ed ermetica: